L’obiettivo “è quello di rappresentare la diversità, le sfumature e l’esperienza soggettiva all’interno della migrazione, partendo dal comune denominatore dell’appartenenza all’umanità. Vogliamo sfidare la retorica che riduce i migranti a categorie semplicistiche: nemici attivi o vittime passive”, rileva Alberto Caldana di Porta Aperta.
“Quando parliamo di migranti parliamo di persone, di storie, di volti. E puntare l’attenzione sui giovani è ancora più importante: sono migranti che approdano in Europa per cercare un futuro migliore, sono italiani che qui non trovano prospettive e le cercano altrove”, aggiunge da parte sua il portavoce del Festival, Edoardo Patriarca.
Ricordando l’adesione alla rete delle Città interculturali, recentemente rinnovata dal Comune, e l’iniziativa delle cittadinanze onorarie conferite, al decimo anno d’età, ai bambini nati in Italia che studiano nelle scuole modenesi, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli sottolinea “il valore simbolico dell’iniziativa, stimolo al Parlamento affinché metta mano finalmente mano a una legge che consenta di arrivare in tempi ragionevoli a concedere la cittadinanza a giovani che si sentono e sono italiani”. Un modo, per il sindaco, di avviare concretamente percorsi di integrazione “raccogliendo pienamente la sfida dei diritti e dei doveri”.
MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
SESSIONI TRA EVENTI, PRESENTAZIONI, SEMINARI, SPETTACOLI, MEETING
RELATORI PER UN TOTALE DI 56 ORE DI REGISTRAZIONI VIDEO
STUDENTI E CITTADINI COINVOLTI NEI LABORATORI
PRESENZE AL FESTIVAL
PARTECIPANTI AL SECONDO PRANZO DEI POPOLI
PROIEZIONI DI FILM E DOCUMENTARI
LIBRI PRESENTATI
ASSOCIAZIONI ED ENTI ADERENTI
Il Festival della migrazione – nato come momento di studio, tutela e promozione del diritto al viaggio – è una voce consapevole espressa dalla società civile sui fenomeni migratori. L’idea di fondo è stata quella di contribuire al dibattito pubblico sul tema, in modo da non lasciare la discussione solo a forze sociali e politiche che hanno per loro natura legittimi obiettivi specifici (o di parte) non direttamente collegati alla realtà profonda del fenomeno.